Il concetto di rito funebre è molto diverso a seconda del luogo in cui ci troviamo e della religione degli individui interessati.
Ognuno infatti ha un’idea differente di rito funebre a seconda delle diverse culture a cui appartiene, nonostante infatti abbiano tutti una base comune, i riti funebri cambiano di continente in continente e di nazione in nazione.
I fattori che influenzano un rito funebre sono molteplici: dalla posizione geografica, all’orientamento religioso ma anche la cultura e i costumi specifici di un determinato luogo.
Al di là di questi aspetti prettamente concreti però il rito funebre ha sempre la stessa finalità: permettere alle persone di avere un ultimo momento per salutare la persona cara estinta.
Cosa s’intende con rito funebre
Al di là delle modalità con cui si svolge un rito funebre, ogni funerale è un evento unico che ha un inizio e una fine.
L’arco temporale all’interno del quale avviene può variare a seconda degli usi e costumi e della religione dell’individuo interessato, può infatti durare da poche ore fino anche a diversi giorni.
Il funerale, o per utilizzare un sinonimo la cerimonia funebre, viene definito come un rito funebre proprio perché si tratta di una vera e propria cerimonia di passaggio che coinvolge non solo il defunto ma anche tutte le persone che fanno parte della collettività.
Di solito il rito funebre si suddivide in diverse fasi che si ripetono in tutti i funerali al di là delle differenze culturali e religiose.
Durante questo evento è sempre previsto un momento in cui famiglia e amici possono salutare il proprio caro estinto rendendogli un ultimo omaggio.
Nella fase centrale si svolgono le esequie funebri, nel caso di un rito religioso il ministrante recita le preghiere con i fedeli, mentre nelle cerimonie laiche di solito è un parente o una persona molto vicina al defunto a esprimere alcune parole in ricordo della persona cara.
Infine avviene la fase della sepoltura o della cremazione della salma, questo momento è molto diverso da cultura a cultura anche se in ogni caso si rimanda al principio di lasciare andare la salma dell’estinto in modo onorevole.
Il rito funebre nasce quindi con il significato di ricordare la persona amata e di accompagnarla, nel caso di riti religiosi, nel suo viaggio verso una nuova realtà, che di solito corrisponde a una visione di vita ultraterrena.
Tipologie di funerale
Il rito funebre per l’antropologia ha origini antichissime, tant’è che gli archeologici hanno trovato testimonianze di questo tipo di cerimonie risalenti a migliaia di anni fa.
Fin dall’antichità infatti l’uomo ha sentito il bisogno profondo di celebrare il momento della morte in modo significativo e dignitoso.
Tra i riti funebri più diffusi e conosciuti vi è sicuramente il funerale cristiano, ma non è di certo l’unica tipologia di rito esistente, infatti sono presenti nel mondo molti modi differenti per salutare un’ultima volta la persona cara.
Solo nel nostro Paese esistono numerosi gruppi etnici e religiosi come musulmani, buddisti, ebrei, induisti e tanti altri ancora, con usi e costumi specifici, che è giusto conoscere e rispettare.
Inoltre sono sempre più diffusi i nuclei familiari che scelgono di realizzare un rito funebre laico, di solito utilizzando come luogo la casa funeraria.
In conclusione benché esistano molti punti in comune tra i differenti riti religiosi vi sono però anche delle profonde differenze che è importante approfondire per l’organizzazione dei funerali.
Il funerale cattolico
La religione cristiana è una delle più diffuse al mondo, con più di 2 miliardi di fedeli, ed è caratterizzata da riti e usanze molto diverse a seconda della zona in cui ci si trova.
In generale durante il rito funebre cattolico si accompagna il defunto nel momento del trapasso alla vita ultraterrena ed è anche un momento per sostenere i familiari e gli amici rimasti mentre affrontano un’occasione così dolorosa.
Secondo la religione cristiana la morte non è la fine di tutto, bensì il passaggio da questo mondo all’eternità.
Durante la celebrazione del funerale sono previsti alcuni momenti di commiato durante i quali la salma del defunto è esposta per amici e parenti, una fase destinata alla veglia e in seguito preghiere e letture dei passi della Bibbia dapprima nella camera ardente per poi proseguire il rito funebre con una messa all’interno della chiesa, fino a terminare con la sepoltura della salma.
Di solito il funerale completo cattolico ha una durata di circa tre giorni, dal momento di inizio della veglia fino al momento della sepoltura o della cremazione, mentre la messa ha una durata di circa un’ora o un’ora e mezza a seconda dell’orazione del celebrante.
Secondo la tradizione si usa offrire un omaggio come composizioni floreali, donazioni da destinare in beneficenza o biglietti di cordoglio destinati alla famiglia del defunto.
Il funerale è una Cerimonia molto significativa, che rimarrà nella memoria di parenti, amici e di tutti i partecipanti, in quanto rappresenta l’estremo saluto alla persona cara.
Il funerale civile
Negli ultimi anni sempre più persone hanno scelto di lasciare questo mondo con un rito funebre civile, durante il quale non è prevista la presenza di un’officiante religioso ma il celebrante è un laico, di solito un familiare o una persona scelta per guidare la cerimonia in quell’occasione.
In quest’ultimo caso molto spesso viene utilizzata la casa funeraria dell’azienda funebre per ospitare l’ultimo saluto della persona cara estinta.
Di solito questa location è organizzata con addobbi funebri e con tutti i servizi necessari per gestire al meglio un momento così delicato e viene allestita la camera ardente su indicazione dei familiari, così da esporre la salma del defunto e permettere a tutti coloro che lo desiderano di avere un momento di commiato.
Spesso in una sala adiacente viene organizzato anche un rinfresco per permettere alla famiglia e agli amici di poter trascorrere quelle ultime ore in modo più confortevole.
Al di là della tipologia di rito funebre che si decide di scegliere, il punto fondamentale è che questa cerimonia rispetti le ultime volontà del defunto.
Metodi di sepoltura e cremazione
Il momento della sepoltura è sempre l’ultima fase di qualunque rito funebre.
Il modo in cui viene deposto il corpo può essere molto diverso ed è cambiato nel corso del tempo. Vi sono però tre forme più diffuse:
- inumazione: questo è il più antico metodo di sepoltura, affonda le sue radici nella storia antica dell’umanità e prevede la deposizione del corpo sotto terra. Migliaia di anni fa la salma veniva avvolta in un sudario mentre oggi è prevista una bara che custodisce il corpo del defunto. Con il termine inumazione si intende proprio la pratica di interrare l’estinto del campo del cimitero; di solito viene inoltre installato un monumento funebre per indicare il punto in cui è stato sepolto con il nome dell’estinto;
- tumulazione: in questo caso il corpo del defunto non viene sepolto sotto terra ma all’interno di un loculo presente sempre all’interno del cimitero, su cui viene disposta una lapide con il nome e cognome del defunto e la data di nascita e di morte in cui è possibile lasciare fiori o candele;
- cremazione: questo metodo è presente già da migliaia di anni in alcune culture mentre nella nostra si è diffusa solo negli ultimi anni, consiste nel bruciare in un luogo adibito a questa pratica la salma del defunto. Dopodiché i familiari possono decidere se conservare le ceneri a casa propria, disperderle o portarle al cimitero in cui potranno essere tumulate o inumate. Leggi anche il nostro il articolo su come funziona il funerale con cremazione.